Tab Article
"Lo sguardo dell'uomo, forse, è solo l'apertura del cuore che cerca una ragione al mistero del proprio stare al mondo, sempre teso all'incontro con qualcuno e con qualcosa capace di donare il senso di un evento e il percorso di una storia che valgano la pena di essere vissuti nella gioia istantanea di un sorriso comune. La fotografia di Filippo Romano nel territorio di Cavallino Treporti sembra essere la storia di questa ricerca e la narrazione visiva di questa storia, messa per immagini in un album di ricordi". Con queste parole Giovanni Chiaramonte ci presenta l'opera fotografica realizzata da Filippo Romano in un territorio, come quello di Cavallino Treporti, anfibio e "sospeso", una piccola realtà urbana nell'inverno sonnacchioso e centro balneare internazionale con circa 6.000.000 di presenze durante l'estate, dove convivono e si confrontano una straordinaria commistione di ambienti naturali e antropici diversissimi. Un Comune, quello di Cavallino-Treporti, che dal 2009 ha scelto l'indagine fotografica, non la fotografia patinata e turistica, come investimento culturale di riflessione sulla propria identità invitando ogni anno un fotografo di chiara fama (Marco Zanta, Franco Fontana, Guido Guidi, Giovanni Chiaramonte, Fausto Giaccone) a rileggere e indagare il suo straordinario territorio attraverso l'obiettivo personalissimo e rivelatore della macchina fotografica e la sensibilità unica dell'artista.